Riassunto

Marzo è il mese delle donne dal nostro passato di antichi Romani. Qui ricordo alcune letture che mettono al centro donne famose e mitiche.

Marzo il mese delle donnePrendo spunto da un bellissimo post di una pagina Facebook, Galatea Vaglio Pillole di Storia, sul mese di marzo e le donne. È noto che la festa della donna cade proprio l’8 marzo, a causa di un evento tragico di moltissimi anni fa. Io, in omaggio al mio lato bastian contrario e anche dispettoso (qualcuno dice anche infantile, ma sono sempre opinioni), tiro avanti dritto e ignoro completamente la vicenda 8 marzo, mimose, significati vari, e tutto l’indotto di auguri, desideri e retorica di ornamento che solitamente si appiccica alla data.

Tiro dritto e ignoro anche la questione della Festa della Donna, nella sua totalità. Perché le donne dovrebbero essere festeggiate in quella giornata, e negli altri 364-5 giorni no? Poi può tornare ad essere sbeffeggiata, considerata sempre l’eterna seconda, la vittima, la santa, quella debole, la bisognosa, la discriminata, l’indifesa, oppure la meretrice, la subdola, la narcisista, la causa di tutti i mali, la rovina dell’uomo, ecc. ecc.

Non mi dilungo oltre.

E non scrivo questo post per consigliare letture per l’8 marzo, o per glorificare le donne a senso unico.

Lo scrivo perché voglio iniziare una tendenza, tirare un filo per tessere un arazzo infinito, tirare fuori un tassello per un altrettanto infinito mosaico. Lo scrivo perché voglio gettare luce sui motivi che mi spingono a scegliere un libro, o una tendenza di lettura al posto di altri, e perché, in certi periodi, certi testi mi si buttano in braccio.

Ho sempre amato leggere storie di donne. Mi siedo e le ammiro, le ascolto. Possono essere donne famose nella storia, o famose e care nella loro cerchia di amici e parenti. Mi piace l’animo femminile, soprattutto se mi fa entrare nelle sue profondità più oscure e più ricche. C’è molto da esplorare lì, molto da approfondire, e di cui arricchirsi. Molto che può spiegare o rispecchiare quello che si agita dentro di me, in quelle regioni del mio paesaggio interiore che rimangono fuori dalle rotte frequenti dei miei pensieri di ronda.

Questo non fa di me una femminista, almeno non nel senso di tifosa esclusiva di tutto ciò che è femmina in contrapposizione al maschio, al patriarcato. Non ho desiderio di percorrere questa strada, che è trattata con ben altro successo e interesse da persone ben più competenti di me.

Desidero comprendere e abbracciare un po’ di più quello che significa il femminile, e il modo migliore per farlo, in questo momento in cui non ho studi né competenze, è leggere le storie delle donne.

Per poi volgere lo sguardo e andare incontro alle storie degli uomini. E verso il loro animo.

Ma questo è materia di altre letture e altri post.

Clitemnestra - Costanza CasatiTornando al mese di marzo, Galatea Vaglio sottolinea molto bene come questo traboccasse di feste al femminile nell’antichità, che celebravano la potenza della donna. Nel suo post scende nei dettagli e se la storia antica e i suoi riti accendono i fari dell’interesse, è bene recuperarlo e leggerlo. A me ha ricordato tutte le letture che ho fatto per Thrillernord negli ultimi due anni, che ruotavano intorno alla figura di una donna, e voglio ricordarle qui, brevemente. La prima che mi viene in mente? Clitennestra. Clitemnestra, di Costanza Casati, che ho recensito qui per Thrillernord. Sorella di Elena, figlia di re di Sparta, regina di Micene e moglie poi assassina di Agamennone. E nel mezzo, la vita e lo spirito di una donna fortissima, una vera guerriera con le sue debolezze, che sa attendere paziente il suo momento e impara a vivere trascinandosi attraverso un dolore indicibile.

La dama di Creta - Christiana MoreauPer restare in ambito lontano nella storia, ma non così antico, ecco Simonetta Vespucci, la Sans Par, de La dama di creta, di Christiana Moreau. Di lei abbiamo un busto, creato da una scultrice donna nata nel Rinascimento, Costanza Marsiato, e quasi nient’altro. Alle donne era permesso pochissimo, oltre a fare figli, in quell’epoca, e sapere che qualcuna coltivava talenti artistici le avrebbe portate direttamente in prigione, o peggio. La storia di questo busto s’intreccia con quella di una donna dei giorni nostri, che ne trarrà indicazioni e nutrimento per la sua stessa vita.

Abbiamo parlato di scultura? Ecco La scultrice, di Pia Rosenberg, la storia di una passione per la creazione artistica nel corpo delicato e fortissimo di Camille Claudel. E quale spirito, carissimi miei, quale spirito. Leggere questo libro significa essere travolti dalla passione fin dalle prime pagine, e anche dal dolore. E da una forte rabbia La scultrice - Pia Rosenbergverso un’ingiustizia grave, gravissima, imperdonabile.

Restiamo in Francia, ci avviciniamo un po’ di più ai giorni nostri e ammiriamo un’altra donna appassionata e una vera pioniera: Coco Chanel, ne La stagione del vento, di Laura Duval. La rivoluzione che prende corpo di donna e vive e respira nel bel mezzo di una Francia che non ha ancora ben chiaro dove stanno andando le energie dei primi del secolo Novecento. Questa donna fa della gioia di vivere e del coraggio una nuova definizione.

La stagione del ventoPer finire in bellezza, un personaggio assolutamente fuori dal comune, dagli schemi, dall’ordinario: la baronessa Budberg, Mura in breve, de La donna dalle cinque vite, di Alexandra Lapierre. Se volete sapere che aspetto ha e come si comporta una dea, pur restando un essere umano, troppo umano, dovete leggere questo libro. Un’ispirazione così è difficile da trovare, ma quello che dà non ha prezzo.Se dovessi tirare una conclusione su quello che mi hanno ispirato queste letture al femminile, dovrei scrivere altri due o tre post. E lo farò, in un modo o nell’altro.

Sicuramente, quello che mi ha impressionato maggiormente è stato il coraggio di queste figure. Il coraggio di credere in se stesse talmente a fondo, da non farsi mai abbattere. Hanno dovuto lottare letteralmente per restare in piedi contro il vento turbinoso dei giudizi e dell’asprezza altrui, di tutti coloro che rimanevano turbati dal loro desiderio di portare avanti le loro idee, così contrarie al modo comune, all’accettato comune. Donne così, che vedevano molto in là, e possedevano talenti e strutture di pensiero originali e prepotenti, erano una minaccia davvero mortale per il quieto vivere. Dovevano essere abbattute. E loro sono anche cadute. Si sono fatte male. Hanno pianto e gridato di rabbia e di dolore. Sono state sul punto di mollare tutto. E lo hanno anche fatto, per un momento. E poi sono tornate su, in piedi. Se stesse. A dispetto del mondo.La donna dalle cinque vite- Alexandra Lapierre

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